SENTIERO DEGLI ABIES NEBRODENSIS

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Sentiero degli Abies Nebrodensis

 

DESCRIZIONE DEL SENTIERO – SCHEDA

sentiero Abies nebrodensis

L’unica specie di abete mediterraneo presente allo stato spontaneo in Italia è l’Abete dei Nebrodi o Abies nebrodensis che, vive nel Parco delle Madonie .
In passato la specie ricopriva con molti boschi tutte le montagne siciliane, ma l’intenso sfruttamento e le mutate condizioni ambientali ne hanno determinato una rapida scomparsa.
La specie differisce dall’abete bianco per le dimensioni più contenute delle piante adulte che arrivano ad un’altezza massima di 15 metri; il tronco è tozzo e la chioma è più espansa,  l’impalcatura dei rami,  è a croce e a questa caratteristica si rifà il nome siciliano della specie che è nota come “arvuli cruci cruci” o “arvulu caccia diavuli”. 

Questo abete era ancora abbastanza diffuso in Sicilia alla fine del ‘700, anche se dopo questa data se ne persero completamente le tracce tanto da essere considerato estinto alla fine del secolo scorsoTuttavia nel 1958 Messeri, della facoltà di Scienze Naturali di Palermo, ritenne di avere individuato un esemplare di Abies nebrodensis in una pianta di grandi dimensioni presente all’interno di un giardino privato a Polizzi Generosa, nel Parco delle Madonie e in località “Vallone Madonna degli Angeli” sulle pendici di Monte Scalone, furono scoperti altri 25 esemplari di abete di differente età che furono accuratamente numerati, censiti e recintati .Per proteggere i pochi esemplari superstiti di questa antica specie mediterranea, nel 1984 la Regione Sicilia ha istituito una riserva Naturale a tutela dell’abete e dei numerosi endemismi che caratterizzano la zona ed avviato una serie di progetti di protezione.

Ancora oggi  l’Abete dei Nebrodi continua ad essere a rischio di estinzione e non a caso l’Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN) l’ha inserita nella lista delle specie botaniche dell’area mediterranea maggiormente minacciate.
Nel dicembre 2018, a seguito di una votazione coordinata dal professore Lorenzo Peruzzi, docente di botanica presso l’Università degli Studi di Pisa, l’abete delle Madonie è stato scelto quale pianta simbolo della Sicilia.

Per raggiungere l’area  in piena zona “A” del Parco delle Madonie, bisogna prendere la SP 119 che da Polizzi sale verso Piano Battaglia e seguirla sino al km 8.3 da dove si diparte una strada sterrata chiusa al transito degli autoveicoli da un cancello, superato il cancello della forestale tramite passaggi pedonali laterali, si consiglia di tralasciare il sentiero sulla destra e seguire la piacevole strada sterrata. In breve si esce dal bosco di conifere e si gode della spettacolare vista verso le Serre di Quacella, definite dal botanico Lojacono Pojero “Alpi Siciliane”.

 

Continuando il sentiero si incontrono piante rare ed endemiche (astragalo dei Nebrodi, lino di montagna, lino delle fate siciliano, stregonia di Sicilia, saponaria sicula, campanula graminifolia di Sicilia, giaggiolo nano siciliano), si arriva in un bel punto panoramico che si apre verso gran parte della Sicilia.Nel Vallone Madonna degli Angeli, convivono il leccio e il faggio e, raggiunta una curva a gomito, si lascia la sterrata e si prende il sentiero 16b sulla destra. In breve si raggiunge il primo esemplare di Abies nebrodensis nascosto da alberi di leccio.Seguendo la traccia del sentiero e tralasciando la deviazione per Sanguisughe sulla destra, si incontrano altri spettacolari esemplari di abeti, alcuni al centro di vaste pietraie. Superato un bosco artificiale si imbocca una strada in terra battuta che attraversa un’area aperta dove in estate non è raro ammirare il bel parnassio apollo di Sicilia, farfalla endemica.Iniziando a scendere si raggiunge un bivio dove si lascia la strada sulla destra, che raggiunge Monte San Salvatore e il Santuario di Madonna dell’Alto, e si svolta a sinistra. In breve si arriva ad un abbeveratoio, dove scorre sempre dell’acqua freschissima, e alla Casa Prato.Continuando a scendere si arriva all’innesto del sentiero 16b. Da qui si procede a ritroso sulla sterrata già percorsa in salita fino a raggiungere la SP119

 

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